martedì 23 febbraio 2010

Il sovvertimento della realtà...

Mi chiedo continuamente che Paese è quello dove una partita di calcio diventa un contesto in cui fare esplodere tutta la propria rabbia (perchè?), la propria violenza verbale e non; dove è il fair-play degli sportivi, dov'è il fair-play dei commentatori di cose sportive, diventati perlopiù (ahimè! anche loro!!!...) asserviti a questo o a quello, dando luogo a sterili, melense trasmissioni televisive il cui solo scopo è non fare buona informazione ma alzare a qualsiasi costo gli ascolti...continuo a chiedermi come fanno a non capire gli "attori" principali di questo gioco che sono dei modelli che nel bene e, soprattutto, nel male vengono imitati; come fanno a non capire che sono guardati, anzi, osservati dai bambini che, grazie (!?) alla TV, "assorbono" i loro talvolta beceri comportamenti; come fanno gli organi di informazione ad osannare quasi il tale campione che si vanta che nella sua vita si è portato a letto 5 0 600 donne; come si fa a dire che poi, in fondo in fondo, quello che conta è il suo essere campione!...Ecco, tutto questo ed altro ancora fa pensare che c'è un sovvertimento di valori dove il furbo è bravo e quello corretto è stupido, dove, rimanendo a parlare di calcio, il comportamento sportivo degli atleti è quasi scomparso: quello che si avverte è invece il culto della vittoria e la condanna senza appelli della sconfitta, il decadimento della funzione dello sport: assistere ai gesti atletici di veri campioni (soprattutto nei loro comportamenti).

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