martedì 2 marzo 2010

..menzogne...bugie...VERGOGNA!

Questo articolo va messo in cornice a...memoria presente e futura...dedicato a tutti gli italiani
che vanno a votare in questo clima dove l'informazione è totalmente controllata, a coloro che si turano occhi, orecchie e naso, plumbeo da propaganda stile Soviet: forse l'unto del Signore ha appreso bene la tecnica dal suo amico Putin!


LA PROVA DELLE MENZOGNE
..perchè !'interesse pubblico della decisione non è soltanto nella forma giuridica che
qualifica gli atti, ma nei fatti che convalida; nella responsabilitià che svela; nell'obbligo che
oggi incombe sul presidente del Consiglio, se fosse un uomo che tiene fede aIle sue
promesse.
Dunque, Berlusconi ha conosciuto Mills e, come il processo ha dimostrato e la
Cassazione ha confermato (il fatto sussiste e il reato c'e stato), All Iberian e stata sempre
nella sua disponibilità. Sono i due punti fermi e fattuali della sentenza (altro è l'aspetto
formale, come si e detto). Da oggi, quindi, il capitolo più importante della storia del
presidente del Consiglio lo si può raccontare così. Con il coinvolgimento «diretto e
personale» del Cavaliere, David Mills dà vita aIle 64 società estere offshore del group B
verydiscreet dellaFininvest. Le gestisce per conto e nell'interesse di Berlusconi e, in due
occasioni (processi a Craxi e aIle fiamme giaIle corrotte), Mills mente in aula per tener
lontano il Cavaliere da quella galassia di cui l'awocato inglese si attribuisce la paternità
ricevendone in cambio somme di denaro, estranee aIle sue parcelle professional che lo
ricompensano della testimonianza truccata.
Questa conclusione rivela fatti decisivi: chi è Berlusconi; quali sono i suoi metodi; che
cosa è stato nascosto dalla testimonianza alterata dell'avvocato inglese. Si comprende
come è nato, e con quali pratiche, l'impero del Biscione; con quali menzogne Berlusconi
ha avvelenato il Paese. Torniamo agli eventi che oggi la Cassazione autentica. Le societa
offshore che per brevità chiamiamo All Iberian sono state uno strumento voluto e
adoperato dal Cavaliere, il canale oscuro del suo successo e della sua avventura
imprenditoriale. Anche qui bisogna rianimare qualche ricordo. Lungo i sentieri del group B
very discreet della Finininvest transitano quasi mille miliardi di lire di fondi neri; i 21 miliardi
che ricompensano Bettino Craxi per I' approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi
(trasfornati in Cct) destinati non si sa a chi mentre, in Parlamento, è in discussione la
legge Mammì. In quelle società è occultata la proprietà abusiva di Tele+ (viola Ie norme
antitrust italiane, per nasconderla furono corrotte Ie fiamme gialle); il controllo illegale
dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole); I' acquisto fittizio di azioni
per conto del tycoon Leo Kirch contrario aIle leggi antitrust tedesche. Da quelle società si
muovono Ie risorse destinate poi da Cesare Previti aIla corruzione dei giudici di Roma
(assicurano al Cavaliere il controllo della Mondadori); gli acquisti di pacchetti azionari che,
in violazione delle regole di mercato, favoriscono Ie scalate a Standa e Rinascente.
Dunque, l'atto conclusivo del processo Mills documenta che, al fonda della fortuna del
premier, ci sono evasione fiscale e bilanci taroccati, c'e la corruzione delIa politic delle
burocrazie della sicurezza, di giudici e testimoni; la manipolazione delle leggi che regolano
il mercato e il risparmio in Italia e in Europa.
La sentenza conferma non solo che Berlusconi è stato il corruttore di Mills ma che la sua
imprenditorialità, I'efficienza, la mitologia dell'homo faber, l'intero corpo rnistico
dell'ideologia berlusconiana ha il suo fondamento nel malaffare, nell'illegalità, nel pozzo
nero della corruzione della Prima Republica, di cui egli e il figlio più longevo.
E' la connessione con il peggiore passato della nostra storia recente che, durante gli
interrninabili dibattimenti del processo Mills, il capo del govemo deve recidere. La radice
del suo magnificato talento non può allungarsi in quel fondo fangoso perchè, nell'ideologia
del premier, è il suo trionfo personale che gli assegna il diritto di govemare il Paese. Le sue
ricchezze sono la garanzia del patto con gli elettori e dell'infallibilità della sua politica; il
canone ineliminabile della società dell'incanto che lo beatifica. Per scavare un solco tra se
e il suo passato e farsi alfiere credibile e antipolitico del nuovo, deve allontanare da se l'
ombra di quell'avvocato inglese, il peso di All Iberian. E' la scommessa che Berlusconi
decide di giocare ill pubblico. Coì intreccia in un unico lodo il suo futuro di leader politico,
responsabile di fronte agli elettori, e il suo passato di imprenditore di successo. Se quel
passato risulta opaco perche legato a All Iberian, di cui non conosce l'esistenza, o di David
Mills, che non ha mai incontrato, egli è disposto a lasciare la politica e addirittura il Paese.
Oggi dovrebbe farlo davvero perchè la decisione delia Cassazione conferrna che ha
corrotto Mills (lo conosceva) per nascondere il dominio diretto su quella macchina
d'illegalità e abusi che che è stata All Iberian (la governava). II capo del govemo non lo
farà, naturalmente, aggrappandosi come un naufrago al legno della prescrizione che egli
stesso si è approvato. Non lascerà I'Italia, ma l'affliggerà con nuove leggi ad personam
(processo breve, legittimo impedimento), utili forse a metterlo al sicuro da una sentenza,
ma non dal giudizio degli italiani che da oggi potranno giudicarlo corruttore, bugiardo,
spergiuro anche quando fa voto della testa dei suoi figli.

Nessun commento:

Posta un commento